martedì 4 marzo 2014

ITALIANS

Una cosa è certa, gli italiani a NYC arrivano tutti insieme nelle stesse identiche settimane: per il BLACK FRIDAY, per NATALE, per PASQUA e ad agosto,  e possibilmente in concomitanza con i saldi. Ciò significa che spendono più del dovuto perchè in questi periodi, come è normale che sia, i voli costano di più e solitamente anche gli hotel costano di più. 


L'italiano "tipo-medio" che arriva in vacanza a NYC è riconoscibile tra la folla: Monclear o Woolrich per combattere il freddo glaciale, cappello di lana, sciarpa di lana, guanti di lana o secondo la propria attitude cappello tecnico in pile, sciarpa tecnica in pile, guanti tecnici in pile! desert boot Timberland ai piedi o UGG pelosi o Hogan interactive (?), per le donne finta Neverfull di Vuitton o finta Falabella di Stella McCartney (sono borse honey!) e per gli uomini, aiuto aiuto, borsello a tracolla (Gucci fake or Vuitton fake.....). Riapro parentesi (ma c'è qualcosa di più orribilmente detestabile di un uomo con il borsello a tracolla?  forse si, ma anche questa interpretazione dis-umana merita buoni punti in classifica) chiudo parentesi. 

L'italiano "tipo-medio" che arriva in vacanza  a NYC nei mesi invernali indossa, generalmente, sotto ai jeans, calzemaglia di lana usate l'ultima volta tanti anni prima, quando è andato a sciare con i compagni di scuola, calzettoni di spugna pesante per riparare meglio, canottiere di lana a maniche lunghe, t-shirt tecniche a maniche lunghe, camicia di flanella e maglione di lana merinos, meglio se a collo alto. 

Yes, I'm joking but, it's true, può fare molto freddo a NYC, il vento gelido che entra forte nelle streets ti stacca le guance e ti  affoga gli occhi di lacrime, ma suvvia..... un pò di contegno .... non siamo nella base Vostok nel cuore del Plateau Antartico (1280 km a nord/est dal Polo Sud, 3488 m di altitudine, temperatura media invernale -66 gradi centigradi, record mond
iale di freddo nel 1997 con -91 gradi centigradi) 
ehi, sei nella Grande Mela, al limite si entra in uno  dei tanti store e ci si riscalda un pò.






L'italiano "tipo-medio" in vacanza nella Big Apple preferisce soggiornare in un hotel nei pressi di Times  Square, il posto meno newyorkese di Newyork e il più fake like Las Vegas di tutta la città. E' indubbio, a chi piace il genere, non c'è posto migliore a Manhattan e dico la verità, la maggior parte dei visitatori adora andare a Times Squarea vedere le insegne luminose e i display accecanti, il museo delle cere di Madame Tussaud, il negozio M&M's, l'Hard Rock cafè, il Planet Hollywood (la Madonna Sistina, il Ponte dei Sospiri, i Faraglioni di Capri). 



L'italiano in vacanza a NYC ha una strategia precisa, un percorso quasi chimico come quello tracciato dalle formiche con i feromoni: Empire State Building, Statua della Libertà, Central Park (Strawberry field o lo Zoo), Rockfeller Center, Ponte di Brooklyn, Ground Zero, Tiffany, Abercrombie and Fitch, store UGG a Madison Avenue, Apple store a Madison Avenue, Ralph Lauren, Starbucks per pausa caffe e sigaretta (baby, Starbucks to ban smoking within 25 feet of cafes) e wifi, Macy's department store, High line e Chelsea Market (per i più sgamati). 

Gli italiani, a volte, vanno anche a visitare il Moma, possibilmente il venerdi pomeriggio quando non si paga, e visitano anche il MET Metropolitan Museum, dove si dedicano soprattutto alla sezione di arte egiziana (chissà perchè?). Forse perchè e' al primo piano? Al Met non si paga se non vuoi, si fa una donazione, educato entrare dando almeno 20$.
Anche il museo di Storia Naturale a Central Park è spesso visitato dai nostri connazionali. E' molto difficile trovare italiani al New Museum o alla Frick Collection. Del resto abbiamo in "casa" cosi tanta arte che quella che c'è qui è niente a confronto, noi abbiamo er Colosseo, er Cuppolone...... er Davide de Michelangelo, a Fontana de trevi..... Noi siamo figli dell'arte, ma non abbiamo ancora capito bene che non siamo tutti artisti e geni!

Gli italiani a NYC vogliono mangiare possibilmente italiano o sushi perchè fa fico ed è moderno e trendy (il sushi è come una fashionblogger: troppe e inutili.... ops!).

Per cui si buttano a Little Italy, ormai ridotta a due strade intorno a Mulberry street dove di italiano vero c'è rimasto molto poco. E dove mangiare italiano è pressochè impossibile. Oppure vogliono mangiare da McDonalds "perchè qui è più buono". L'Hot Dog per strada a 1$ difficilmente lo prendono ...... chissà che smog su quei wurstel! Fanno un salto da Magnolia Bakery, e si mettono in fila anche per un'ora, per assaporare i cupcakes più modaioli lanciati nell'olimpo dal telefilm Sex and the City, cupcakes cosi dolci da farti cadere denti e gengive! 






Oppure li trovi tutti da Eataly, una zattera di salvezza nell'isola dove si mangia italiano davvero, dove la pasta sa di pasta, il prosciutto lo affettano, il mercoledi puoi mangiare un panino con la porchetta e il caffè odora di chicchi macinati. 
Da Eataly c'è una concentrazione di italiani più alta che in qualsiasi altra zona della città. Ma una cosa voglio diverla: una settimana senza l'amatriciana è possibile, una settimana senza il caffè espresso non è un percorso di sopravvivenza, una settimana senza pane salame e vino sarà un pò più triste per l'anima, ma ci si può abituare. 

Ragazzi, davvero, siamo troppo attaccati alle nostre abitudini, siamo troppo viziati dal buono e dal bello, siamo poco liberi, il buono e il bello ci vincolano come catene. Smolliamo un pò, lasciamoci andare, come viene viene, il cibo, il vestiario, i percorsi. 

Se siamo in una città che non è la nostra dobbiamo aver rispetto delle consuetudini e degli usi. Ciascuno di noi è nessuno e tutto, qui nella Big Apple nessuno ti calcola, nessuno ti guarda, nessuno ti giudica, ma se qualcuno ti viene a sbattere ti chiede subito scusa e se hai bisogno di info tutti si prodigano per te. Se in questo Paese si danno le mance e noi in Italia non le diamo, adesso siamo qui e impariamo a darle. Al tassista si da la mancia non se ha guidato bene o ha guidato veloce, la mancia si da e basta perchè questa è la regola, questa è la consuetudine. Così al ristorante e così dal parrucchiere. Bisogna avere rispetto per essere a nostra volta rispettati. 

E' bello questo Paese e questa città perchè puoi fare tutto quello che vuoi, nessuno ti giudica se rispetti gli altri e fai i tuoi doveri di cittadino. Se non cerchi di superare la gente in fila per fare prima anche se non hai fretta, se ti fermi alle strisce pedonali quando guidi perchè è il pedone che deve passare e non tu, se lasci il posto in metropolitana o sul bus quando arriva qualcuno che ha più bisogno di te di stare seduto, beh, questo è l'inizio del senso civico e non è solo questione di educazione, è il rispetto che fa la civiltà.

Alexis de Tocquevillevisconte francese vissuto nella prima metà dell'Ottocento, è considerato uno dei più importanti studiosi del pensiero liberale. Tra le sue opere più famose c'è "La democrazia in America"  dove Tocqueville afferma che lo straordinario livellamento sociale americano, cioè l'assenza di privilegi di nascita e di ceti chiusi, e la possibilità per tutti di partire dallo stesso livello nella competizione sociale è il vero motore dell'America. 

Perchè se un mio amico invia una mail a uno dei più importanti ortopedici al mondo che lavora al HSS di New York gli risponde in mezza giornata, pur non essendo lui un suo amico, e in Italia  nessun super mega dott. professore Terzilli ha mai risposto alle sue  mail? Never ever.

Essere sullo stesso piano non significa omologarci col Monclear e con la Neverfull..... è questo che nel nostro Belpaese non riusciamo a capire ancora del tutto. Il super mega dott. professor Terzilli deve imparare a rispondere alle mail perchè deve imparare ad avere un comportamento civile, lui non è nessuno, come me, e tutti possiamo farne a meno.

Tocqueville scriveva: "Alcuni pensano che la società moderna sarà in perenne mutamento (....) Quanto a me, io temo che finirà con l'essere troppo immobilizzata nelle stesse istituzioni, negli stessi pregiudizi (...) che l'umanità si troverà bloccata e ingabbiata, che la mente oscillerà eternamente avanti e indietro senza generare idee nuove; che l'uomo dissiperà la sua forza in oziose, solitarie frivolezze; e che pur essendo sempre in movimento l'umanità cesserà di avanzare."

ps
Devo confessarlo. A gennaio ho preso un green taxi a Williamsburg, Brooklyn era sera ed ero con due amici. Dò al tassista la nostra metà a Manhattan e lui risponde: no prob! Gli chiedo di passare dal Queensborough bridge nell'upper level così per far vedere lo skyline da brivido ai miei amici. Il tassista risponde no prob, you are a customer, no prob. Il tassista parte e prende la direzione giusta, imbocca una strada, chiusa, penso lavori in corso, ne imbocca un'altra, chiusa pure questa, fa una rotatoria, finiamo nella stessa strada di prima. Facciamo altre due rotatorie, non stiamo andando avanti, direi. Il tassista si ferma a chiedere, ad un bar!!!!! Ritorniamo al punto di partenza, cioè indietro. Passiamo davanti alla fermata della metro e chiedo ai miei amici se vogliamo scendere e proseguire diversamente. Fuori fa davvero molto freddo -17 ed siamo stati  a mangiare un fucking stew a Williamsburg....... Il tassista prosegue verso sud, ormai il queensborough bridge me lo posso dimenticare, è un sogno svanito. Il tassista riesce ad imboccare un ponte credo il manhattan bridge, non ricordo, ridevo troppo, in silenzio. Quando il tassista realizza che forse riuscirà a raggiungere manhattan, schiaccia l'acceleratore, va come un pazzo e a metà del ponte grida: Welcome to Manhattan...... noi tre esplodiamo in una risata mondiale. A questo punto saprei indicargli bene la strada, ma lui niente, greco anziano convinto e testardo, ci arriverà da solo. Di nuovo si dirige troppo verso ovest e siccome dice che vuole passare da Times Square gli diciamo che non serve, ma lui niente! Nel frattempo Theodoros, il green tassista aveva fermato il tassametro, gesto esemplare direi. Gli dico di girare a est sulla prima avenue, lo farà, ma solo dopo un pò. Arriviamo sottocasa. L'avventura esilarante di oltre un'ora si conclude con una nostra offerta di soli 20$! Theodoros accetta dicendo che è un pò poco. Theodoros aveva ragione, altre volte quel tragitto l'ho pagato 27 dollari senza mancia. Fuck, I'm a moron!


See you tomorrow
Kisses