lunedì 27 maggio 2013

HIPSTER in WILLIAMSBURG


Williamsburg è un quartiere nel borough di Brooklyn. 

Brooklyn Manhattan, Queens, Staten Island e Bronx sono i 5 borough (distretti) che compongono la città  New York. 

Williamsburg, familiarmente chiamata Billyburg, da una decina di anni è considerata una delle zone più cool di New York ed è uno dei quartieri più multiculturali e affascinanti dove convivono diverse comunità: nella zona nord ci sono i creativi e gli hipster,  nella zona est ci sono gli italiani, a ovest c'è l'East River e a sud tra i portoricani e i dominicani c'è un vero e proprio quadrato di strade dove vive la più grande comunità  di ebrei hassidici provenienti da Satmar in Romania. 
Tra la comunità ebraica ortodossa e gli hipster ogni tanto qualcosa non funziona alla perfezione...... Qualche tempo fa c'è stata una piccola battaglia per una pista ciclabile che attraversava entrambe le zone. Il problema era che molte cicliste passavano dalla zona hassidica esponendo braccia e gambe e questo provocava turbamento nella comunità ebraica. Gli hassidici quindi hanno deciso di cancellare la pista ciclabile dall'asfalto; per tutta risposta gli hipsters hanno pedalato nudi  sotto le case degli ebrei hassidici durante il giorno di riposo, lo Shabbat

Parlando di Williamsburg oggi, si intende prevalentemente la zona degli hipster, quella che si sviluppa  intorno a Bedford Avenue, tra N10th street e Metropolitan Avenue. 



Che cosa c'è di particolare in questo quartiere? Niente, se non siete attenti  a cogliere i trend.

Se ci capitate di giorno Bedford Avenue è una strada come tante altre, neanche particolarmente bella. Non ci sono nè alberi nè belle townhouse, ma una sfilza di negozi di dischi, di abiti vintage, di boutique e di ristoranti biologici e vegani ....... In più ci sono gli hipster..... giovani dai capelli arruffati, barba incolta da quattro giorni e l'aspetto di chi si è appena svegliato. Muniti di Ipod ascoltano i Deerhoof, o generalmente la musica indie-rock e l'elettronica.
L'hipster, in realtà, è uno snob finto trasandato, che si veste nei negozi di abiti usati, mangia cibo biologico, meglio se coltivato localmente, si professa vegetariano o vegano, beve birre locali come quelle prodotte dalla Brooklyn Brewery (riconoscibile dal logo "B" stampato sull'etichetta), 
preferiscono la Pepsi alla Coca Cola, girano in bicicletta e  rigettano la cultura dominante. L'hipster lavora generalmente nell'arte, nella moda e nella musica, (ma spesso vive alle spalle dei genitori!), rifiuta i canoni estetici della cultura statunitense e l'unica  religione che ha sono i pantaloni attillati e i gli occhiali Ray-ban Wayfarer, ma meglio da vista! L'hipster è un mix di stili in perenne mutazione, la peculiarità è essere inclassificabile, il suo pensiero è indipendente, apolitico ma progressista, professa la creatività, l'intelligenza e l'ironia.
Ascolta musica nu-rave, garage rock, punk rock e indipendent rock. Le sue band preferite sono The Arcade Fire, the Arctic Monkeys, The Libertines e The Strokes. Guarda film stranieri e legge riviste alternative. Per l'hipster è essenziale non essere influenzato in alcun modo dalla cultura di massa e anche nell'aspetto fisico gli hipster sono in qualche modo facilmente riconoscibili, perchè androgini e molto magri. Detestano il modello del ragazzo americano tutto muscoli e poco cervello e non apprezzano le ragazze modello "Britney Spears", finte bionde, abbronzate e bamboline. Sono molto aperti in termini di interrazzialità, infatti hanno il più alto tasso di coppie interrazziali.

Il look "effortless cool" degli hipster è esemplificato dall'abbigliamento che si trova negli store Urban Outfittersscarpe chunky per le ragazze, cuffiette, borse da postino, stampe con fiorellini, gattini, cuoricini, accessori per capelli, gioiellame vario e cardigan sdruciti.

Gli hipster lanciano le mode prendendole dal passato o scovandole tra le novità, ma non appena un fenomeno diventa di massa se ne sbarazzano e ne prendono le distanze. Una hipster al 100% è la modella e conduttrice televisiva Alexa Chung: vegetariana e  magrissima, ecologica, gira in bicicletta, scatta foto con la Polaroid, ascolta band alternative, frequenta piccoli caffè e localini (no discoteche), compra nei negozi vintange, da Urban Outfitters o Topshop, si fa manicure divertente e mai la french, e frequenta ragazzi come lei, magrissimi e con i jeans attillati!


Williamsburg
è tutto questo e soprattutto di sera, quando si illumina, diventa davvero un pò speciale. La gente gira per strada tranquillamente senza fretta, si ferma a chiacchierare in un caffè e a fumare una sigaretta (qui il divieto di fumare nei locali è molto più .... lasco), fa dello shoefiti, lancia cioè vecchie scarpe legate tra

 loro sui cavi elettrici o del telefono e si gode l'estremo piacere di essere ad una fermata di metro da Manhattan senza subirne i ritmi incalzanti.

"You know you're in hipster Brooklyn when someone who looks like a 19th-century farmer tells you that his line of work is  "affinity marketing"  iniziava così l'articolo del New York Times di qualche giorno fa in cui il giornalista Henry Alford raccontava la sua avventura: How I became a hipster.

L'esperienza del giornalista è durata un lungo we a Williamsburg e la prima cosa fatta è stata quella  di cambiare il suo look. Una volta entrato da H.W. Carter & Son a Williamsburg, dove tutto è un tripudio di flanella, cardigan e stivali da lavoro, al trasandato salesman con coda di cavallo ha chiesto: "I'm going for a Mumford & Sons look. I want to look like I play the banjio!"



Così, racconta il giornalista, il gentile e premuroso venditore mi ha aiutato a trovare un giaccone adatto a me e dei jeans "selvaggi", in più mi ha proposto un cardigan di lana grezza che su di me sembrava un agnello morto! Mi ha anche fatto vedere una camicia stile plaid color rossa e blu a 225$ che ho deciso di acquistare. Mentre aspettavo alla cassa per pagare ho preso dei calzettoni di lana pesante e ho chiesto se erano una produzione locale ....... NO! mi rispondono e, iniziando a ragionare come un hipster, decido subito di lasciarli giù! Per completare il mio hipster outfit decido di comperare allo store Vice Versa una giacca di velluto a larghe coste per la cifra di 8 $ e un'altra camicia "d'epoca" con un bavero molto largo (anch'essa per 8$). Metto tutto insieme e sovrappongo e alla fine sembro il commesso di un negozio di paese che ha perso i suoi occhiali nel campo d'orzo!!!!

Dopo aver sistemato barba e capelli da un barbiere locale..... mi rendo conto che per diventare un vero hipster ho bisogno dell'unico mezzo consentito da un giovane brooklyniano: una bicicletta a scatto fisso. Mi dirigo da Zukkies Bike shop e un uomo brizzolato molto più anziano di me mi dice, si te la posso affittare ma prima mi chiede per ben quattro volte: ne hai mai guidata una???? e al mio sguardo un un pò smarrito ribatte: I couldn't do it" io non potrei farlo.....
Finalmente a cavallo della mia "fixie" dove mi accorgo subito che non è possibile pedalare all'indietro nè smettere di pedalare, alla prima discesa  cerco di frenare con tutta la forza che ho nelle ginocchia e mi sovviene la domanda dell'uomo brizzolato.....  dopo due ore di questa eccessiva fatica decido di rinunciarci e di passare ad una bici normale e più swingie ...... e mi dico che tutto questo è ridicolo!!!!!



A Williamsburg faccio esperienza di cibo locale, tisane, semi, imparo ad affilare coltelli, a vestirmi con  tracker hat, all star e toms ai piedi e valuto che forse non è male vivere come un hipster.   Questa giovane generazione mi  piace, il loro cibo è eccezionale e in ogni caso per loro anche la più insignificante delle cose è "awesome". Ammiro il loro modo di vivere vis-a-vis con la qualità, la loro eccessiva attenzione al cibo locale e alla cura della barba, la loro capacità di guidare una fixie bike e di non avere pudore della nudità. 

Al momento però, con mia grande sorpresa, mi rendo conto che l'unica cosa che sono riuscito a fare dopo questa esperienza hipster è stato cercare di far crescere  una pianta di rosmarino nel mio appartamento a Manhattan......



Seeyoutomorrow
Kisses