venerdì 22 febbraio 2013

ENDORSEMENT...

Elezioni politiche italiane 2013: esclusi noi italiani, pare che almeno in America sappiano cosa noi si debba votare.....
Stavo "sfogliando" online i quotidiani americani (giusto i titoli!) e sono rimasta sbigottita circa la netta presa di posizione di alcune importanti testate. 
A pochi giorni dal voto mi sto ancora chiedendo quale possa essere il male minore, unico vero motivo che mi porterà a votare. 

"Too many comedians in Italian Election"
scrive Megan Greene nel sito Bloomberg (www.bloomberg.com, qui nella foto il Bloomberg Building, è  una multinazionale nel settore mass media e servizi finanziari fondata a NYC nel 1981 da Michael Bloomberg, attuale sindaco di New York con l'aiuto di altri partner e la partecipazione al 30% della banca d'investimento Merril Lynch). 

A questo titolo "shock", segue un altro editoriale del sito Bloomberg in cui si specifica che nessuna delle opzioni italiani è buona, ma, "Noi speriamo che gli italiani non sostengano in gran numero i due uomini di spettacolo, l'ex comico Beppe Grillo e l'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi". 
Il rischio per l'Italia, prosegue il sito, è quello di seguire le orme della Grecia, costretta dopo un mese dalle elezioni, a tornare a votare. E conclude, l'aspetto "più deprimente" è il ritorno in politica di Silvio Berlusconi: votarlo ancora aspettandosi risultati diversi "sarebbe un atto di pazzia collettiva".
Il male minore, secondo la Greene, sarebbe l'asse Bersani-Monti purchè Bersani non ottenga la maggioranza al Senato, costringendo il centro-sinistra ad un accordo con la coalizione Monti, il che rassicurerebbe gli investitori, L'Europa e la Banca Centrale europea. In realtà, prosegue la Greene, nemmeno un Governo con Monti basterebbe, serve un governo che duri. 
Invece, se Bersani vincesse alla Camera e al Senato ciò comporterebbe un governo più stabile, ma allo stesso tempo sarebbero precluse le riforme di cui il Paese ha bisogno, per via della presenza di Vendola nella coalizione, e dei i forti legami con la Cgil.

Il Time dal canto suo definisce Bersani "un ruminatore di sigari", "non divertente" con impegni "poco affascinanti"e praticamente sconosciuto all'estero, l'esatto opposto dello showman  Silvio Berlusconi, e proprio questo ne fa il suo punto di forza. Non solo, la testata americana lo definisce "privo di glamour", ma ne esalta la carriera poltica (ministro dell'Industria, dei Trasporti e dello Sviluppo Economico) e la battaglia portata avanti per favorire le liberalizzazioni (sua la fine del monopolio di Enel dopo 37 anni).
Il Time conclude che "l'unica missione impossibile" per Bersani sarà unire le fazioni del Partito Democratico che spaziano dagli ex democristiani del centro-sinistra agli ex militanti del partito comunista".

"German Officials Signal Berlusconi Isn't their man" questo il titolo dell'articolo del 19 febbraio pubblicato da New York Times. In sintesi, anche i politici tedeschi danno segnali che il Cavaliere non è il loro uomo. La testata americana ribadisce ciò che aveva sostenuto il giorno prima e cioè che un asse Bersani-Monti sarebbe, pur con i suoi limiti, "molto meglio" che il ritorno di Berlusconi. La giornalista Melissa Eddy spiega ai suoi lettori che "il Cavaliere attribuisce le posizioni economiche imposte all'Europa derivanti dall'educazione della Merkel nella Germania dell'Est Comunista". La Merkel dal canto suo non prende, invece, alcuna posizione esplicita sulle elezioni italiane. 

From "La Serenissima" to bunga bunga: How Italy fell into a coma. Questo è il "rincuorante" titolo di un editoriale di Bill Emmott, giornalista british, pubblicato nel sito della CNN (nota emittente televisiva statunitense all news). 
Secondo Emmott, tra l'altro autore del libro "Good Italy, bad Italy" la discesa in campo del Sig. Silvio Berlusconi nel 1994 è stata pensata "per fermare il cambiamento, per preservare il suo quasi-monopolistico business e per assicurare al vecchio modo di fare politica di continuare". Emmott è critico anche verso la sinistra dove la "diffidenza verso il capitalismo è diffusa, il potere dei sindacati si è mantenuto con successo e l'uso del clientelismo politico ha aiutato a distruggere la meritrocrazia".

Alla fine Emmott si domanda: perchè gli italiani hanno permesso tutto ciò? E la risposta gliela dà addirittura Dante Alighieri nella Divina Commedia: l'ignavia.
Il popolo italiano deve imparare ad essere più attento ed esigente, ma non per curare i propri interessi locali ma quelli della nazione. 

Ho dato un'occhiata ai candidati alle prossime elezioni nelle varie liste. I nomi di coloro che saranno, molto probabilmente eletti, li conosciamo già tutti e li possiamo ripetere a memoria come un padrenostro

Si è vero l'ignavia, ma a noi quello che ci frega è la "gola", l'  ingordigia, l'abbandono sfrenato ai desideri del "piatto ricco mi ci ficco" .......


Do you know, magna magna?????? 

"Poco pottete il bunga bunga sul magna magna!!!"



                           









Seeyoutomorrow.
Kisses

domenica 17 febbraio 2013

NEW YORK STATE OF MIND

New York State of Mind è il titolo di una canzone di Billy Joel scritta nel 1976. Questa canzone non è mai diventata una hit song nè è mai stata pubblicata come singolo. E' però, forse, il brano  più cantato da Billy Joel soprattutto in occasione di eventi particolari: nell'ottobre 2001 la cantò nel concerto di beneficienza per le vittime dell'attacco dell'11 settembre e pochi mesi fa, il 12-12-12 nel The Concert for Sandy Relief at Madison Square Garden.
Billy Joel è un cantante/musicista pop rock and soft rock nato nel Bronk nel 1949 e sempre vissuto a Long Island quindi nello Stato di New York. I suoi inizi da cantante sono stati difficili e fallimentari. Solo nel 1976 ottiene i primi veri riconoscimenti con l'album "Turnstiles" che contiene appunto il brano "New York State of Mind".
Il 1977 con i primi concerti al Carnagie Hall di Nyc avviene la consacrazione di Billy Joel come cantante pop from USA.
Sue sono le canzoni "Just the way you are", "Honesty", "Uptown Girl".


Proprio negli anni 80 ho iniziato ad ascoltare Billy Joel grazie ad un mio amico che lo ascoltava e a cui ho amichevolmente "sottratto" la cassetta in cui era inciso l'album "The Nylon Curtain" contenente tra l'altro un brano, per me bellissimo, "Goodnight Saigon" sulla guerra del Vietnam.

Il brano "New York State of Mind" è stata scritta da Billy Joel proprio mentre ritornava a casa a NYC dopo tre anni vissuti a Los Angeles. E l'orgoglio di tornare nella sua Grande Mela gli ha fatto scrivere una delle canzoni più belle che abbia mai ascoltato.

Questo è il testo: 


Some folks like to get away
Take a holiday from the neighborhood
Hop a flight to Miami Beach
Or to Hollywood
But I'm taking a Greyhound
On the Hudson River Line
I'm in a New York state of mind

I've seen all the movie stars
In their fancy cars and their limousines
Been high in the Rockies under the evergreens
But I know what I'm needing
And I don't want to waste more time
I'm in a New York state of mind

It was so easy living day by day
Out of touch with the rhythm and blues
But now I need a little give and take
The New York Times, The Daily News

It comes down to reality
And it's fine with me 'cause I've let it slide
Don't care if it's Chinatown or on Riverside
I don't have any reasons
I've left them all behind
I'm in a New York state of mind

It was so easy living day by day
Out of touch with the rhythm and blues
But now I need a little give and take


e questa è la canzone:




Seeyoutomorrow
Kisses

sabato 9 febbraio 2013

SO ROMANTIC SNOW!

Nemo rears its ugly head...... Nemo ha alzato la sua brutta testa, anche su Nyc. 
La Big Apple nella neve è uno dei posti più romantici del mondo. 
New Yorkers all too familiar with old man winter! Infatti i newyorkesi non si perdono d'animo nè si lamentano, vivono ugualmente anche sotto un bel pò di neve. Continuano a fare jogging, escono per il brunch, si incontrano a Central park. 

Questo è quello che si vedeva stanotte da casa mia.


Ma ho trovato nel web alcune vecchie foto di Nyc imbiancata: non è troppo romantica questa città? 

Nevicata del 1947: una signora fortunata prende un passaggio da un gentleman davanti al City Hall.


Nevicata del 1947
: Mr. and Mrs. Louis R. Wood si scambiano a steamy kiss (un bacio "fumante") seduti su una panchina ricoperta di neve davanti al New York's City Municipal Building.

domenica 3 febbraio 2013

NO PANTS.....

Il 13 gennaio scorso a nyc c'è stato il "NO PANTS SUBWAY RIDE 2013". Si tratta del 12° anno di attività del Ride organizzato da Improv Everywhere e consiste, semplicemente, nel girare in metropolitana senza pantaloni o senza gonna. 
Semplice no???
Potete immaginare le reazioni: un misto di stupore, sdegno e ilarità, caoes e gioa...... questo dipende da ciascuno noi.

Mentre migliaia di persone giravano senza pantaloni per Nyc, il movimento sta prendendo piede in tutto il mondo.
Non so se in Italia si fa già, ma posso immaginare quanto possa essere difficile per noi italiani trovare l'abbinamento giusto tra l'underwear e il coat!!!!!