mercoledì 1 aprile 2020

LA MIA PROCESSIONE

Mi ritrovo seduta su questo divano, circondata da un mare profondo.  
Dalla  vetrata vedo un enorme cespuglio di rosmarino, un altro di salvia e poi lavanda selvatica, oleandri, ulivi bassi, una rosa rampicante e tante pietre nere, lucide e  opache. E nuvole veloci, spinte dal maestrale di oggi pomeriggio. In fondo, c'e sempre un po' di azzurro che chiude la scena. Il tramonto sarà devastante anche stasera. 

La mia casa e' disordine puro in questo sabato pandemico e recluso. Ho cibo per giorni, e vino. E cioccolata. Ma mi nutro di olive arance e formaggio. 

Siamo impazziti. Questo e' il punto. 

Il mondo ci ha chiuso in casa, lontani gli uni dagli altri. Il mondo ci ha fermato incoscienti e violentatori. Non siamo stati in grado di ascoltare e capire. Siamo voluti andare oltre la ragione, oltre la necessita', oltre il senso autentico e profondo delle cose. La nostra e' la colpa degli esseri umani. Il nostro peccato originale. Abbiamo abusato della nostra razionalità, talvolta insana, a scapito della misura. Cio' che ci renderebbe, apparentemente superiori agli animali e alle piante, si e' dimostrato essere il nostro limite. Gli antichi greci parlavano di Kata' Metron, la giusta misura, il punto da non oltrepassare. 

La Natura e' il principio originario, e' un orizzonte immutabile che nessun uomo e nessun dio fece. L'uomo, in quanto specie, si dovrebbe muovere, secondo la giusta misura, nel rispetto delle leggi di natura. Nella tradizione giudaico/cristiana, la Natura e' buona perché l'ha creata Dio. Dovremmo invece capire, e forse lo stiamo capendo, che la Natura e' indifferente alla condizione umana. Siamo solo una specie.

In questo senso avremmo dovuto avere rispetto di questa palla che ci accoglie, ci nutre, ci coccola.  Ma abbiamo praticato la cecita' per convenienza o per stoltezza. Ancor peggio, ci siamo resi complici di un sistema che ci sfrutta. La ragione e' diventata economia. Il mercato, la finanza e l'economia appunto sono diventate forme elevate e condivise di razionalità', ma condizionate pur sempre da una passione, la passione del denaro. La Tecnica invece, il nostro demone, non ha nessuna passione, e' razionalità' pura.  I suoi valori sono efficienza e produttività'.  Il nostro mondo e' caduto in questo vortice. La tecnica fa soccombere la morale. Se esci dal mondo della tecnica sei fuori dal sistema. L'uomo si e' fatto schiavo da solo. 


Viviamo in questa logica disumana dove dominano i ruoli, ma siamo pur sempre dotati di una parte di irrazionalità' che non sappiamo più usare. Abbiamo perso il senso, l'intuito, l'equilibrio. Abbiamo perso soprattutto la parte erotica del nostro sentire. Privi di amore, appunto, e concentrati solo sull'io. Sul nostro "cristianissimo" individualismo. Sul nostro futuro salvifico. 
Ci dobbiamo fermare. E' corretto. E' purificante. E' drammatico. 

L'isola ha il vantaggio di farti trovare pronto quando vieni isolato di forza. Sai già' come giocare con la noia, come concentrarti su quello che hai intorno, come vivere a marce ridotte. E ti senti rafforzato, solido e umano.

Siamo creature effimere, caduche, transitorie. Questo e' il punto.  

Lottiamo con la morte, che e' solo una parte della nostra vita. La morte e' semplicemente la disintegrazione dei nostri atomi, teorizzava Epicuro. E un po' lo penso anche io. Sta a noi imparare a vivere il presente, imparare a guardare la bellezza della vita. Concentrarci sui bisogni reali e distinguerli da quelli immaginari come la gloria, la ricchezza, il successo e il potere (cit. Bonazzi). 

Siamo schiavi di oggetti inutili, schiavi di comportamenti che di fatto ci costringono alla ricerca infinita di qualcosa di mai appagante. I bisogni reali corrispondono invece alla nostra natura e possono essere facilmente soddisfatti. In una società corrotta, deviata e dal baricentro spostato, come la nostra fino ad un mese fa, la felicita' piena sembrava irraggiungibile. 

A rafforzare l'idea della fragilità' umana c'e un poema omerico che abbiamo sempre tutti percepito  come poema di guerra. L'Iliade. Dalle reminiscenze scolastiche ne ricordiamo forse la trama. Ma ciò che emerge dagli studi di illustri pensatori, forse la lezione più profonda che ci arriva dall'Iliade e' che, la forza, e' solo un'illusione e chi si affida ad essa sarà perduto. Il poema, se effettivamente da un lato celebra le imprese dei suoi eroi, dall'altro medita profondamente sulla debolezza degli uomini. Nella scena finale, Priamo, re di Troia e padre di Ettore si reca, nel silenzio della notte, nella tenda del suo nemico Achille per chiedere indietro il corpo di suo figlio. In questo gesto davvero epico c'e' la consapevolezza della fragilità' umana che i due uomini si leggono negli occhi  l'uno  dell'altro. 

Il desiderio, l'impulso a non fermarsi mai, a non accettare i limiti che la natura ci impone, e' cio' che ci rende grandi. Ma e' anche ciò che ci fara' perdere, spingendoci sempre oltre, fin dentro il baratro (cit. Bonazzi).

Ed e' per questo, che celebro quasi quotidianamente la mia forma di penitenza, tra sacro e profano. La mia processione.

Sul finire del pomeriggio, esco a fare una passeggiata. Il mio vantaggio e' quello di essere isolata in questa campagna isolana ed e' pertanto impossibile incontrare qualcuno. Il percorso e' sempre lo stesso, con delle piccolissime variazioni. Infilo le cuffiette e ascolto musica. La Musica e' terapia assoluta ed e' l'unico momento in cui i due emisferi del nostro cervello sono coinvolti contemporaneamente. La scelta musicale e' ampia e discutibile, spazia dai neo melodici napoletani a Bach. La strada che percorro e' lievemente in salita. E' sterrata e piena di pietre. A destra e sinistra ci sono campi più o meno coltivati a uva e olive. Qualche dammuso disabitato, e soprattutto un lungo e continuo  corridoio di euforbie, asfodeli, ginestre leguminose, arbusti di cisto, finocchio selvatico e fichi d'india che mi accompagnano lungo il cammino. Su tutto dominano, oltre a profumi a me sconosciuti, la Montagna grande e le cuddie Billizzi. L'insieme e' perfettamente armonico, equilibrato. Ogni cespuglio sembra piantato dalla mano di un qualche dio. Nulla sembra lasciato al caso, ma tutto e' li per caso. Stonano soltanto una rete di recinzione cadente e arrugginita, una vecchia auto abbandonata e divorata dal verde, un sacchetto nero dell'immondizia incastrato tra le pietre laviche che il vento non riesce a spazzare via. Ogni giorno raccolgo un fiore diverso. Solo uno. L'ultimo tratto di strada e' il più faticoso, seppure leggermente asfaltato. La mia meta e' un' edicola votiva completamente abbandonata. Da fuori non c'e niente che possa attirarne l'attenzione. Una delle più anonime dell'isola. Tecnicamente e' un sacello cristiano, dalla forma stretta e allungata. Ha un cancelletto di protezione color terracotta, ma ormai scorticato, arrugginito e aperto.
All'interno un piccolo altare con una tovaglia sgualcita e cadente. Sopra di esso tre vasi di fiori. A destra, il più grande e' di vetro e accoglie un mazzetto di improbabili margherite di stoffa. Al centro, a mo' di recipiente, una bottiglietta di succo di frutta con fiori un tempo freschi. A sinistra, un vaso di plastica rosa con orchidea. Le pareti interne ed esterne dell'edicola sono pesantemente scrostate. A terra calcinacci, ragnatele e un mozzicone di sigaretta. Sopra all'altare e' appesa un'immagine sacra, sbiadita dal sole. Ci sono raffigurati una Madonna, il bambinello, una santa, un frate e due rosari.  Lascio il mio fiore, faccio il segno della croce sulla fronte e chiudo il cancelletto. Immancabile esce il geco che abita li' dentro. Chiudo e inizio la mia discesa verso casa, verso ovest. Lo spettacolo e' da mozzare il fiato. Il sole sta tramontando sul mare e sembra lo faccia solo per me. Rientro in casa e penso a quella Madonna. Non so quale possa essere, non ho nessuna competenza in questo settore, cosi come in quasi tutti gli altri. L'unica Madonna che mi viene in mente e' la Madonna di Pompei. Mia nonna, come molti altri fedeli, ne era devota a tal punto che me ne regalava un santino ogni anno. Faccio un google e cerco Madonna di Pompei, immagini. E mi appare come un segno: una Madonna con bambino, due rosari, a destra santa Caterina inginocchiata e dall'altro lato San Domenico inginocchiato. L'emozione e' totale. Il cerchio e' perfettamente disegnato. 

Ciascuno ha il proprio dio, la propria religione, le proprie preghiere. Tutto e' lecito fino a che non diventa ortodossia, settarismo, violenza e sopraffazione. Fino a quando non si supera la giusta misura.

Personalmente ho sempre avuto problemi ad appartenere ad un gruppo, ad un posto, ad un movimento. Sto imparando a rispettare la terra che mi accoglie, a sentirne i ritmi, ad osservarne i cambiamenti. E penso, infine, che davvero l'unica cosa che ci possa reindirizzare e' nella nostra parte irrazionale, folle, pura: "l'amor che move il sole e l'altre stelle".

Con questi versi Dante chiude la Divina Commedia. Un poema che, se da un lato ammonisce e condanna gli uomini che hanno moralmente errato dall'altro ci racconta come l'amore sia l'unico modo per elevarsi. La Divina Commedia e' stata scritta proprio per Beatrice, che Dante ha realmente conosciuto da bambino.  L'amore e' descritto in tutte le sue forme e circola nelle cantiche in maniera ascendente. La creazione e' amore, la natura e' amore. Nel canto di Paolo e Francesca, seppur da peccatori, l'amore e' descritto come miglioramento di chi lo prova, come severo esercizio, come risveglio del pensiero. Francesca e' l'emblema dell'amore totale al punto che Dante si emoziona esso stesso per questo amore : "e caddi, come corpo morto cade".

L'amore e' rispetto delle proprie emozioni, e' una sensazione cosi forte, cosi essenziale che deve diventare per ciascuno un lavoro di poesia. Dante, nella "Vita Nuova", parla di Beatrice come colei che, incarnando amore, e' stata mandata da Dio sulla terra per ricondurre gli uomini al bene. 

Noi, uomini mortali, abbiamo perso l'abitudine e l'esercizio di coltivare amore. In tutte le sue forme. 
Ecco, adesso, abbiamo il tempo di rifletterci e, forse, rimetterci in pari. 

giovedì 3 dicembre 2015

MI AMI ?

Qualcosa deve essersi inceppato nel GPS del mio "angelo custode"... 
Portare me, a vivere a Miami? .... gesù!





Di fatto sono qua da oltre un mese, ancora sopraffatta dallo sconcerto, giurando che ogni giorno sarà quello giusto per trovare il modo di sopravvivere in quest'isola. 
Un'altra isola, e totalmente un'altra storia. 
La mia permanenza sarà temporanea, posso resistere. 
Forse.

Certo, ancora non ho incontrato delle scimmie penzolanti dai rami, ma qualche pappagallo si, (anzi, parrocchetti dall'occhio bianco per la precisone) e qualcuno di questi nemmeno volava, ma parlava fluentemente l'inglese!


Ad una settimana dal landed pensavo che solo una regolare somministrazione di Prozac mi potesse aiutare ....... ok .... ma che palle..... che ti lamenti.... c'è il sole.... c'è il mare...... datti da fare... puoi fare sport o golf o pesca d'altura (ecco, siamo sempre più lontani dal bersaglio). 

E' vero c'è il sole (ma non sempre) e c'è il mare. 

Niente da dire sul mare, acqua cristallina caraibica, spiagge bianchissime di sabbia fine, pesci che nuotano, pescioni che nuotano e ti mordicchiano se hanno quel certo languorino (... nooooo, dicono gli esperti di strada, gli squali sono buoni, non attaccano....., e mi chiedo: allora tutti quei denti? solo per uno spot della Marvis? già ... sono buoni. Possono anche non aver voglia di azzannarmi quando mi vedono, ma sarò io che rimarrò automaticamente tramortita.... nel momento dell'incontro!). 


In acqua ci sono anche tante bellissime meduse della dimensione di un canottino, ovvio, quelli piccoli per bambini, quelli che si prendevano a punti e ci si stava anche in tre con un po' d'impegno. Ok sono poco urticanti, dicono gli esperti di strada. 
Ma l'avete mai beccata? 
Profile shot of the moon jellyfish!Nessuno risponde. 

In compenso, l'acqua del mare è davvero trasparente  e non vedere le moon jellyfish è pressoché impossibile, e poi basta guardare le bandiere esposte sulle torrette dei baywatch che sono lì non solo per fare colore. 


Due bandiere rosse, that's a no no..... in acqua è vietato entrare, ma all'incirca lo capiresti anche da solo dando un'occhiata alle onde. 


Bandiera rossa e bandiera viola: il mare è high hazard, high surf and strong currents, ma take care, la bandiera viola significa vida marina peligrosa ossia dangerous marine life. What does it mean exactly? il baywatch risponde ermeticamente: it means... big fish....
Dunque potrei incontrare in mare anche Pinocchio nella balena?



Stendiamo un telo sulla sabbia e prendiamo il sole. Oddio, ma scotta, ma quanto scotta, sono passati solo 12 minuti e già sento che voglio andare a casa...... picchia davvero tanto sto sole.... ah beh ecco una nuvola, aspettiamo....

La spiaggia di Miami Beach è priva di stabilimenti balneari. La spiaggia è praticamente tutta spiaggia libera, ma se vuoi puoi affittare un lettino, due lettini, un ombrellone, o la capanna paravento.  



La maggior parte degli indigeni,  invece, arriva al mare "armata" così: sedioline di Tommy Bahama rigorosamente imbottite e accessoriate con tasche per la lattina di birra, per il libro, per l'ipod, per le lasagne...... ah no quelle le tengono nel cooler. 
Il cooler, che è un frigo portatile e nei casi meno complicati è una borsa termica, in genere è enorme e pieno di birra e comfort food americano. Seeee, magari le lasagne!



Ovviamente i locals, appena arrivati on the beach segnano il territorio da colonizzare (e guarda caso proprio vicino a te) e cominciano a conficcare nella sabbia i pali delle lore tende.... di ogni foggia e dimensione. Aspetto sempre con ansia che arrivi Capo Indiano Penna Bianca, ma per ora ho visto solo cocorite, gallinelle, ochette e svariati pavoni ..... mai un vero Seminole!  

(A proposito, bella la storia dei Seminole che sono indiani della Florida che non vennero mai piegati seppure non fossero guerrieri come gli Apache e i Sioux. Sono pacifici e pescatori ed hanno un' organizzazione matriarcale. In più sono convinti che gli stranieri siano preziosi perché portano idee nuove e figli forti.  Oggi i Seminole sono 3000 e sono molto ricchi. Posseggono mezza Las Vegas e buona parte degli Hard Rock Cafè. Grazie alla loro ricchezza, tutti i bambini seminole hanno gli studi pagati fino all' università).


Piazzata la tenda, dicevamo, si passa alla logistica: qua le poltroncine, di là il tavolinetto richiudibile, il cooler va all'ombra e dulcis in fundo un mega impianto stereo che al massimo suona ....." to the Final Countdown..."


Ecco quello è il segnale che è ora di andare a casa.



Dimenticavo, per portare in spiaggia tutto sto magazzino di roba.... beh si usa un beach cart o meglio ancora un Picnic time adventure wagon

La spiaggia è comunque un bel posto, soprattutto nei giorni feriali e alla mattina presto. 

Dalle 10,30 in poi è tutto un pullulare di culi, tette, bicipiti scolpiti, che camminano dentro a improbabili gialli flou, verde menta, arancio vitaminico, stelle e strisce, flora, fauna, caccia e pesca, pesci e uva...... la pagoda, la gondola e il lattante sigh!. 
Si, proprio un vero Mercante in fiera.


Non pensiate che negli hotel "vip" la storia cambi. Qui a Miami impazza il colore acceso, la fantasia esagerata, gli abiti succinti, le ciabatte da uomo alla sera, le finte Vuitton, o vere (tanto è la stessa inutile fuffa, ci copriamo di brand per essere ciò che non si è), le trasparenze, i push up, gli abiti lunghi senza nessun red carpet e ancora i jeans strappati!!!!


Gli uomini e le donne sono tutte un po' veline e tronisti (for your info, please find Maria De Filippi, italian trash tv). 


Anche i rich people non sono da meno. Sfrecciano su Maserati o Lamborghini o Corvette ovviamente o nere o gialle o arancio.







Posti eleganti non ce n'é! (ok, molto molto pochi). 

Tutto tende al tamarro. Anche le villozze delle popstar o le ville dei ricconi hanno tutte un che di lugubre e cimiteriale. Sarà per le lanterne, gli archi e le finte colonne. Alcune sembrano bellissime da lontano e poi ti avvicini e vedi che non hanno alcun sapore, alcuna storia. Le palme ce le hanno portate e piantate i giardinieri, questa era un'isola invasa dalle mangrovie. E' tutto così fake, così studio televisivo. 


A Miami la gente è piccola, nel senso di bassa; ed è tozza e tonda.  Non hanno il collo, sono tutto tronco. Un tronco con sporgenze of course. Seni abbondanti mai visti prima (nel mio caso). Sederoni capaci di straboccare anche da una La Chaise di Vitra.  

Non so, una strana popolazione. Un mix and match, un pout pourri di tratti caratteristici molto latini, troppo latini. Le regole sono lasche, i tempi lenti, i ritardi... importanti. La moda è tropicalizzata, l'eleganza è bandita. Assolutamente e rigorosamente bandita. 
Miami, dicono,  è sempre stata una bacinella di lavaggio .... del denaro sporco. 
In più se ti condannano per un grave reato, beh, la legge dice che  non possono toglierti la prima casa! 







Questa città ha appena 100 anni, non ha mai visto un sampietrino, un arco a volta, un ponte che non sia di acciaio e cemento. Copia un po' dappertutto. Ville con colonne doriche, archi veneziani, terrazze spagnole. 

Miami è un'accozzaglia di stili e nessuno stile in particolare. Tolte le linee geometriche dell'Art Deco arrivate a Miami almeno dieci anni dopo l'Art Deco francese e la  Bauhaus tedesca, il resto è un mix sovrapposto di architetture che vanno dal Mediterranean revival al Miami Modern, passando attraverso il Tropical deco (l'art deco con aggiunta di  colori pastello, mare, palme, fenicotteri e navi da crociera). 


Il tropical deco a sua volta si suddivide in Depression Modern (depression modern??? oh gesù!) e in Streamline Modern (qui ci starebbe bene un emoticon con gli occhi sbarrati). 


Il "famoso" stile MiMo (miami modern) che da qui non si è mai scollato, consiste più o meno in un design molto glamour, teatrale, colorato (colorato è un po' la chiave di lettura qui a Miami). 


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Il MiMo, diventato famoso grazie all'architetto  Morris Lapidus che qui ha progettato ad esempio il Fontainebleau Hotel, è racchiuso in queste caratteristiche: piscine dalle forme insolite, murales di mosaici, letti rotondi, divani dalla forma curva, rivestimenti in pelliccia (ovviamente dato il clima, ce canta!!!), stampe animalier e colori molto forti come l'arancio acceso e il blu cobalto. Gulp!







Inoltre, nel Bayside Historic District si può incappare nello stile Frame Vernacular, Mason Vernacular, Mission Revival, Florida Ranch e Art Deco Bungalow (che messi tutti insieme non sono meglio della capanna per gli attrezzi che avete in giardino).





Non mi stupisco che da qualche anno su Miami si siano buttati a lavorare alcuni dei i più grandi architetti al mondo come Herzog e De Meuron, Zaha Hadid, Norman Foster, lo studio Arquitectonica e  il grandissimo Frank Gehry che ha qui progettato il bellissimo MiamiBeach Soundscape Park, parco del New World Center (uno dei teatri di Miami Beach) nel cui muro esterno, il WallCast vengono proiettati gli spettacoli di musica o i film e la gente può andarli a vedere gratuitamente stando seduti sul prato e portandosi un delizioso picnic miamino (granchi e birra, of course!). 

But so newyorker style, sweetie. 


E poi Miami ha un serio problema per noi italiani. Una violenta presenza di compatrioti. Li trovi dappertutto soprattutto a fare pizze, pane e gelati. Aprono ristoranti su ristoranti. Ci provano e fanno i bulli. Qualcuno è bravo e ci riesce ma i più vogliono imporre il nostro modello barbarico: supponenza e tre pacche sulle spalle.
Questa qui dovrebbe essere America, ma qui non lo è.


Miami è un posto così tranquillo da sfiorare la noia. Non ci sono negozi se non nei mall dislocati nelle periferie più estreme. Non ci sono musei degni di nota, non c'è un vero porto seppure la baia è tappezzata di motoscafi (ovviamente enormi e dotati di motori potentissimi), non c'è gente per strada, non c'è traffico, non c'è nessuna energia (tolta la settima di Miami Art Basel dove arriva gente più cool e la città si sveglia come  una  Bella Addormentata). 


E non riesco a credere che a molta gente piaccia vivere qui o che venga in vacanza perché adora Miami. 
Adorate Miami perché avete la profondità di una pozzanghera e non è un caso che le varie starlette  vengano a farsi fotografare in questo posto così ridicolo e piatto come un disegno fatto alle scuole elementari. 
Adorate Miami perché per voi esiste solo il fisico scolpito, il crossfit, le moto d'acqua, le unghie laccate,  i tacchi alti, i mariti ricchi e tanto stiraggio dei capelli (visto l'altissimo tasso di umidità, alla mattina si è tutte un po' Shirley Temple!).




Ocean Drive ne è la riprova. Fateci una passeggiata serale. Il posto più tamarro e cafone che abbia mai visto. Eppure tutti i turisti  bazzicano lì.  E pensare che mi hanno raccontato che tanti anni fa Ocean Drive, era un lungomare davvero bello, con locali molto cool, hotel deco non contaminati e turisti meno volgari.








Si, credo che a Miami possa andar bene venirci in vacanza per una settimana, al massimo due. 

Ecco, questo è: un posto di vacanza, un villaggio turistico con animatore che fuori stagione dorme come un orso in letargo. 

E se sei qui in vacanza e piove, oh baby, that's your  big big problem. 
Io .... vi suggerirei una cosina da niente, cioè riservare al Mandarin Hotel un Oriental Massage
110 min, quattro mani, 525 Usd (mancia esclusa). 
L'Oriental Massage  consiste in un bagno, uno scrub, un massaggio a quattro mani that balances the body. Il trattamento si conclude con un massaggio in simultanea di testa e piedi, che lascia la tua mente uplifted (alleggerita), il corpo energizzato and the skin exotically fragrant. 





La cosa più genuina di Miami sono i gatti che girano per la strada e Frederick, il pazzo della seconda street che vende in spiaggia cool water/agua fria a 1 dollaro, rigorosamente imbottigliata ..... da lui stesso. 

Un segnale per stare alla larga da Miami ?


Mai fidarsi di una città di mare che non ha nessun odore.


ps
Una delle migliori esperienze da fare a Miami? Simulate un panic attack e fatevi portare all' E.R. del Mount Sinai Hospital

The doctors sono molto molto carini.... e ti salutano così: Welcome to the third world..... (ovviamente, lo dicono scherzando! o no?)

ps2

all'E.R. del Mount Sinai Hospital di Miami tempi di attesa al Triage? 10 secondi netti. That's America

seeyoutomorrow

Kisses















venerdì 22 maggio 2015

DECALOGHI

Dopo la pandemia di food in tv, nel web, sui cartacei, nei film e per strada, sembra che la tendenza, in questo momento, sia quella di fare decaloghi. 

Il decalogo è un modo per indurti a leggere un articolo che sicuramente finirà nel giro di pochi minuti o addirittura secondi.
Nessuno ha voglia di leggere, soprattutto on line, articoli troppo lunghi, per cui, possiamo dire con sicurezza, che il decalogo, è un vero e proprio prodotto civetta.

Michael Kors Logo Print Signature Tote Bag in White Michael Kors Logo Print Signature Tote Bag in WhiteDunque, per non rimanere indietro, in questi giorni ho letto: dieci modi per avere la pancia piatta, i 10 ortaggi con meno calorie, i dieci paesi mediovali da vedere prima che muoiano e, dulcis in fundo, il decalogo della vera donna milanese (leggetelo nel sito Corriere.it, un articolo di una tristezza infinita. Se per essere una vera femmina milanese devi, tra le altre bullshits, indossare una borsa Michael Kors - so new jersey girl - vi consiglierei di andare in giro con una plastic shopping bag dell'hard discount). 





Per allinearmi, vi proporrò anch'io un decalogo che ho trovato on line e che reputo significante: 

New York do not love you, font type with signs, stickers and tagsThe top ten things not to do in New York City. 

Iniziamo.

1) Walk three or four across on the sidewalk. 

















Tolte le ex ragazze di Sex and the City che camminavano a testa alta e con passo glamour occupando tutto il marciapiede e avendo una conversazione FOMO (letteralmente fear of missing out, cioè la paura di perdersi, di rimanere fuori da qualcosa di importante o da un evento), sappiate che non potete occupare tutto il sidewalk se siete un gruppo di persone. Il marciapiede non l'hanno costruito solo per voi! (nota: avete mai visto un gruppo di italiani sulla Fifth Av? Una muraglia cinese, un muro di Berlino, una barriera umana che schiamazza, cammina veloce come un bradipo e fa selfie fino a squagliare l'iphone ovviamente contenuto in uno stupido iphone-case......) 
Nose iPhone Case

2) Cut in line

Con così tante cose da fare e da vedere a Nyc, prima o poi capiterà di dovervi mettere in coda. Sia che stiate facendo la fila per i rush ticket del musical del momento o che stiate aspettando di entrare da Balthazar's per il brunch, dovete imparare ad essere pazienti e aspettare come tutti gli altri. La furbizia qui non è di moda. Se subdolamente cercaste un modo per andare davanti, sappiate che affrontereste l'ira spaventosa di una folla di newyorchesi impazienti. Fidatevi di noi, non è qualcosa a cui si può sopravvivere! 









3) Try to pick something up off the train tracks

New York subway scenes - photos of subway trains and stations in Manhattan, NYC -  photographs and featureSappiamo che hai un legame profondo con il tuo smartphone, ma questo non giustifica il perdere la vita per recuperarlo. Se ti dovesse cadere lo smartphone o il portafoglio sui binari della subway, beh, non fare cazzate. La subway non è una zona di guerra. Conta fino a 10 e pensa. L'unica cosa da fare è chiamare un addetto della subway. Anche se il tuo smartphone magari non si salverà, almeno ti salverai tu...... e chi cercherà di salvarti. 

4) Wear flip-flops

New York può essere un posto davvero eccitante soprattutto in primavera. So inspiring, che ti viene voglia di lasciare i capelli al vento, vestirti con un leggero abito svolazzante e scendere in strada con le tue flip flop
Non farlo. 
Dopo una giornata in infradito sui marciapiedi della big apple, guardate alla sera la pianta dei vostri piedi.  Catramatura nera in doppio strato. 
(adoro uscire in flip flop e alla sera la pietra pomice non basta! Ho comperato da Urban outfitters una bustina di Foot Therapy a 8 $; una sorta di calzetta di nylon exfoliant wrapLa devi indossare per 1 ora e mezza. Poi sciacquare. Da usare una volta al mese, direi anche una all'anno. Nei primi 5 gg successivi al trattamento pensi che è una delle solite cagate che si trovano in giro e pensi sia made in china, visto il prezzo..... Dal 6° giorno in poi i tuoi piedi iniziano a sfaldarsi come una cipolla di tropea, e diventano sempre più candidi e rosacei. Il settimo giorno pensi che l'esfoliazione finirà. L'ottavo capisci che non finirà. Il decimo giri per casa con lo swiffer per raccogliere le pellicine morte e caduche. Il 13mo giorno, decidi di fare un profondo pediluvio e scrubbare di nuovo. Il 15° giorno capisci che l'unica soluzione è immergere i piedi in una confezione di nivea blu classica e indossare costantemente un paio di calzini morbidi fino a quando i  piedi torneranno ad essere tali! E non dimenticare, devi andare anche a dormirci..... con i calzini....)



5) Pick up that matress off the street

Ehi guarda c'è un materasso appoggiato a quel lampione! Sembra in buono stato ed è anche incellophanato..... E' un queen size ....... Ehi honey, non pensare di portarlo a casa. Non è un regalo della collettività. Te lo ri-dico: non portarlo a casa, don't bring that thing in to your home. A meno che tu non lavori nel market dell'infestazione da bedbug!!!!



6) Eat bad pizza

In una città che ha un'offerta di ottime pizza's slices, non c'è alcuna ragione di fermarsi a mangiare da Domino's o da Famiglia! In effetti, se guardi quanta gente c'è da Domino's e da Famiglia, questo can get makes the new yorkers downright angry (decisamente arrabbiati). Anche se siete affamati, anche se non sapete bene dove vi trovate, anche se siete turisti e non sapete dove andare, chiedete a qualcuno dove trovare un buon pezzo di pizza. Ci sono poche cose più frustranti da fare nella Grande Mela che mangiare una fetta di shitty pizza (di merda!) soprattutto se pensi che hai perso per pochi passi a golden opportunity to taste something truly awesone... (oddio, a tal proposito direi che pochi passi forse non basteranno, ma opterei per fermare la fame con un Tamari Almonds, Dry Roasted, Organic Pocket Snack. Un banalissimo sacchetto di mandorle tostate!!) 

7) Block the subway doors.
blocking subway doors


Perchè ci deve essere questo problema tutte le volte? Non è difficile spostarsi verso il centro della subway o almeno spostarsi verso il centro quando le porte si stanno per aprire. Poichè la gente dal vagone della subway o entra o esce, mi chiedo cosa cacchio stai a fare davanti alla porta, con le cuffiette in testa e senza spostarti come un asshole (coglione) qualsiasi? Step aside, people. Move. (che si fa nella subway di nyc? Si ascolta la musica, si gioca a candy crush saga, si legge kindle, si schiaccia un pisolo e nell'attesa del prossimo treno si cercano, con lo sguardo, i topi sui binari)

8) Refuse to leave Manhattan.

I giorni in cui si deridevano gli altri boroughs sono finiti. In molti casi, il miglior cibo, la migliore vita notturna e le innovazioni artistiche e culturali le puoi trovare a Brooklyn e nel Queens, e devi sentirti un perfetto idiota quando ti rifiuti di allontanarti dall'east village. C'è un sistema di trasporti pubblici incredibile che funziona 24 ore al giorno. Non c'è nessuna scusa per non uscire da Manhattan. Anzi, aggiungo io, c'è solo un modo per vedere la bellezza di Manhattan, uscirne fuori. Magari salendo sull' East River Ferry Boat a East 34 street, meglio quando fa buio e farsi portare a Long Island City e poi a Green Point, a Williamsburg, a Dumbo fino al Pier 11 a Wall Street. Alla tua destra mentre navighi verso downtown c'è tutta la bellezza di questa incredibile città. 

9) Upstream to get a taxi.

Naturalmente è forte la tentazione di camminare un blocco più avanti di quella signora che con il braccio alzato sta cercando di prendere un taxi. But that's a dick move! (mossa del ... zzo). E' un atto sconsiderato ed egoista, ci sono tonnellate di taxi sulle strade di nyc. Be patient. Un altro taxi arriverà, oppure spostati in un'altra strada. Se poi siete di gran fretta, beh il problema è vostro. Dovevate pianificare meglio o chiamare Uber


USA NYC Taxi lady hailing source - thedailybeast



10) Play loud music on the subway.

Pensi che tutti vogliamo ascoltare la tua canzonetta preferita mentre dal lavoro torniamo a casa o viceversa? Wrong! Gli dei della tecnologia hanno creato le cuffiette per un motivo. Appiccicati alla tua canzonetta quanto vuoi, ma non ci costringere ad ascoltarla. Molte persone devono condividere il vagone della subway e ognuna ha voglia di fare cose diverse. Let us be. 


Per contro, ecco qua invece un elenco in 24 punti di cose che potrebbero fare di te un vero New Yorker

Per prima cosa va detto che non è determinante il tempo in cui hai vissuto in questa città per capire se sei un new yorkers o no.  Alcuni tratti e comportamenti sono tipici di un Gothamite anche se non è nato qui. Come ad esempio la capacità di camminare/mangiare e parlare allo stesso tempo,  o quella di distinguere al volo un incredibile e ottimo affare immobiliare da una sicura truffa, nonchè avere una scorta personale di new york life hacks (trucchetti che rendono la vita più facile).
clever life hacks 5



Ecco la lista nello specifico.

1) hai pianto per strada


Egg & Cheese Bagel from Honey Dew Donuts
2) sai dove acquistare  il tuo egg and cheese sandwich preferito sia vicino casa e sia vicino al lavoro 

3) sai quando ai musei si entra gratis e quando con una semplice donazione (qualsiasi cifra tu voglia dare)

4) vuoi vedere la gente che va di fretta anche se sei fuori città

5) dai la mancia per il caffè solo se è davvero buono

6) in subway non esiti a chiedere, anzi chiedi con determinazione, di togliere la borsa dal sedile per poterti sedere


In game image of Frogger on the Sony Playstation.
7) attraversi la strada in stile Frog la rana, senza guardare se c'è scritto WALK 

8) dai indicazioni all'autista del taxi su quale strada prendere

9) cammini per strada, hai gli auricolari dello smartphone nelle orecchie e parli con qualcuno su come risolvere la sua crisi coniugale or chiudere una negoziazione or scegliere la migliore palestra di bikram yoga. Ovviamente mentre stai bevendo un iced coffee

10) non ci pensi due volte e chiedi al ragazzo della bottega del tuo quartiere di salire sulla scala a prenderti la scatola di cereali proprio là in alto

11) non rimani imbambolato quando vedi David Byrne girare per la città sulla sua bicicletta

12) in realtà, non rimani imbambolato pressochè per nulla

Prospect Park Boathouse13) hai il tuo posto preferito a prospect park e lo trovi fastidioso quando qualcuno è seduto proprio lì. molto....

14) emetti un udibile lamento quando senti dire: It's showtime!

15) non hai nessuna remora a chiedere di usare il bagno di un ristorante o di un negozio senza comperare niente. Pago già abbastanza per vivere qui, dannazione!

16) ti lamenti con te stesso di quanto sia cambiato il quartiere da quando ci sei venuto a vivere

Manhattan Map NYC Neighborhoods17) sai esattamente dove inizia un quartiere e dove ne finisce un altro 

18) non ti piace los angeles

19) sai con certezza che le feste di gruppo per un compleanno sono  un abominio che deve essere fermato. Scegliete un bar, gente!

20) sei turbato quando ci sono bagni disgustosi nei locali pubblici

21) puoi individuare una boiata di appartamento alla distanza di un miglio. Se è descritto come accogliente, sarà grande si e no come un armadio

22) sai chi è Robert Moses e hai un'opinione su di lui

23) cammini per ogni città del mondo a passo veloce. Visitare altre città dove questo non succede, ti rende ansioso.

24) hai l'attitudine ad usare sempre gli occhiali da sole....

Anche nell'ultima puntata del David Letterman Show, una memorabile Final Top 10 List, che magari non farà ridere nessun italiano, ma davvero è la summa dello spirito del vero New Yorkers. 

(guarda il video nel link qui sotto)
https://www.youtube.com/watch?v=BBf8MyGaEk4

Seeyoutomorrow
Kisses